La storia del Nocino vanta un preciso luogo di nascita, il territorio fra Secchia e Panaro, dove la materia prima è sempre stata abbondante e tale da indurre la popolazione locale a sfruttarla per la preparazione del liquore.
Le prime notizie riguardanti il Nocino risalgono al periodo ricompresso fra il 1860 e il 1867, quando Ferdinando Cavazzoni, credenziere di “Casa Molza”, inserisce nel suo ricettario delle migliori specialità “all’uso modenese” la tecnica di preparazione del “Liquore detto Nocino”, che è tuttora impiegata per la sua produzione da molte famiglie modenesi. Alcuni anni più tardi, la ricetta del nocino è riportata da Pellegrino Artusi le famoso testo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” (1891).
E' una radicata consuetudine, tramandata secondo la bibliografia locale da secoli, che ha creato nella zona un legame non solo culturale ma anche economico con il prodotto.
La tradizione vuole che le noci vengano raccolte il 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista, allorché la maturazione del frutto non è ancora completata ed il mallo risulta verde e tenero.
L'antica credenza popolare voleva che la rugiada (guazza) formatasi nella notte tra il 23 e il 24 giugno fosse una panacea per ogni male, specie per i problemi dell'apparato digerente e per i disturbi gastro-intestinali, per i quali il Nocino era considerato un rimedio eccellente.
lunedì 25 febbraio 2008
Storia del nocino
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